L’intervista di questo nuovo articolo è quella che ci ha rilasciato un grande nome della psicologia italiana:
il Dott. Paolo Migone.

Paolo Migone è uno psichiatra, psicoanalista ed ex docente universitario.
È condirettore della rivista di settore “Psicoteria e Scienze Umane”, pubblicata da oltre cinquanta anni.

paolo migone

Ho girato tre domande al Dott. Migone, ricevendo una sola e un’unica risposta riepilogativa che credo meriti una attenta analisi.

Gli spunti offerti sono infatti molteplici e ci aiutano a capire che il disagio della Sindrome di Rebecca non è qualcosa di isolato (come spesso siamo portati a credere), ma parte di dinamiche assai più profonde.

Vediamo perché.

Le domande

  1. Cosa porta un individuo a stare tanto male per il passato del  proprio partner? Quale ritiene essere le cause preponderanti della gelosia retroattiva?
  2. Quasi sempre la Sindrome di Rebecca ha carattere ossessivo:
    chi ne soffre finisce per indagare in modo paranoico nel passato del proprio partner, scatenandosi anche in domande e interrogatori senza fine che alla lunga logorano il rapporto.
    Inoltre il geloso retroattivo – specie se uomo – è dotato di una spiccata fantasia che lo porta ad immaginare, senza controllo, scene del vissuto sentimentale e sessuale della persona che ama.
    Cosa è giusto e consiglia di fare nei momenti di disperazione per placare questi comportamenti?
  3. In che modo ha affrontato casi di gelosia retroattiva durante la
    sua attività clinica?

La risposta del Dott. Migone

Faccio fatica a rispondere alle tre domande che mi vengono fatte perché sono molto generali, e occorrerebbe vedere caso per caso.
In psicologia infatti se si risponde a domande generali, soprattutto in ambienti non specialistici, il rischio è quello di cadere in facili semplificazioni, che poi rappresentano degli esempi di una cattiva divulgazione scientifica.

Innanzitutto io credo che sia sbagliato isolare la cosiddetta “gelosia retroattiva” da altri comportamenti problematici, ad esempio da altri tipi di gelosia (come quella “non retroattiva”), e più in generale da tematiche personologiche.
In altre parole, molti sintomi nascono da problemi di personalità, in casi più gravi sono espressione di disturbi di personalità (già questo termine, cioè “disturbi di personalità”, ha un significato preciso per noi specialisti, ma può avere un significato completamente diverso in ambienti non specialistici, per cui è già un problema usarlo).

Inoltre sono d’accordo nel ritenere che la cosiddetta “gelosia retroattiva” abbia un collegamento con il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità o comunque con tratti ossessivi (il rimuginare o “ruminare” all’infinito su ricordi passati, la gelosia come espressione dell’ansia di aver perso qualcosa o di non essere riusciti a tenere tutto “sotto controllo”, ecc.).

Quanto alla domanda su come intervenire in questi casi, io ritengo che l’unica cosa sia quella di fare una psicoterapia con un professionista preparato.
Non vi sono alternative, o scorciatoie, e i farmaci servono ben poco.

 


 

Conclusioni

Direi che da questa completa risposta possiamo tratte una serie di importanti riflessioni.

Due sono i punti di rilievo:

  • la gelosia retroattiva non è qualcosa di unico e slegato da altro (es. dalla normale gelosia non retroattiva)
  • la gelosia retroattiva è connessa a comportamenti di natura ossessiva e, in alcuni casi, ad un disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

Prendere coscienza di ciò è fondamentale per superare il disagio.

Il primo aspetto è essenziale.

La GR è legata con tanti altri campi della vita dove hai difficoltà, e ne condivide con essi cause e ragioni.

Problemi di autostimaad esempio – potrebbero incidere sulla gelosia del passato, ma anche sulla vita sessuale, o sulla timidezza in pubblico, o sul modo di approcciare e interagire con l’altro sesso.
Tutte questioni tra loro connesse.

Non puoi guarire dalla gelosia del passato intervenendo selettivamente su di essa perché i motivi che la scatenano non sono unici ma condivisi con altri approcci problematici della tua vita.

 

Il secondo punto è altrettanto importante, perché in fondo si tratta di una delle cause principali di cui sopra:

l’eterno pensare e rimuginare sugli eventi del passato finiti male (e che non hai potuto gestire come credevi o volevi).

Sono sicuro questo sia un tratto comune che contraddistingue quasi tutti i lettori che atterrano su GelosiaRetroattiva.net.

Ora – come specificato dal Dott. Migone – NON SI POSSONO FARE SEMPLIFICAZIONI.

Se soffri di GR non è detto che tu abbia un disturbo ossessivo-compulsivo di personalità (cosa che potrai appurare solo con l’aiuto di uno psicologo).

Quello che è certo è che i tuoi modi di fare hanno un aspetto ossessivo, mai pienamente soddisfatto e perennemente rivolto a ciò che è stato.

Rivolgersi ad uno psicologo

Puoi superare la gelosia del passato.

Ma se vuoi farlo nel modo più veloce ed efficace DEVI rivolgerti ad un professionista serio per un percorso di psicoterapia.

Ne hai bisogno perché generalizzare non è possibile, così come non è possibile tracciare una regola che valga per tutti i soggetti afflitti da Sindrome di Rebecca.

Diffida da chi ti propone il decalogo de “Le 10 cose da fare per superare la Gelosia Retroattiva“.
Non esistono sequenze di azioni che chiunque desideri voltare pagina può applicare per stare meglio.

Benché questo sia un sito di auto-aiuto, che ha l’intento di condividere le mie personali esperienze e “innescare” in chi soffre di gelosia del passato una nuovo modo di pensare, mi accorgo col passare del tempo (e le numerose mail che ricevo) che per la maggior parte delle persone rivolgersi ad uno psicologo rappresenta l’unica vera soluzione ai propri problemi.

Anche per questo ho dato il via alla serie di interviste a psicologi e psicoterapeuti.
Spero che il punto di vista di un professionista del settore possa sensibilizzare chi legge verso la reale natura del disagio e annessa modalità di intervento.

Sottoscrivo pertanto quanto riportato nella parte conclusiva della risposta.

 

Concludo ringraziando sinceramente il Dott. Migone per la disponibilità a condividere con il pubblico di questo sito la sua esperienza.

La gelosia del passato è il campanello d’allarme di un disagio ben più grande. Intervista al Dott. Paolo Migone [intervista #2]

3 pensieri su “La gelosia del passato è il campanello d’allarme di un disagio ben più grande. Intervista al Dott. Paolo Migone [intervista #2]

  • Agosto 2, 2017 alle 9:53 pm
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    Ho 58 anni e la mia vita è stata sempre fatta di sogni e leggerezza, sono un tipo molto allegro con grandi capacità di comunicazione e sono sposato da circa 33 anni e non ho figli non per scelta. Ho letto molte cose su vari siti che trattano l’argomento della GELOSIA RETROATTIVA. Ho avuto l’impressione che il mio caso non sia veramente GELOSIA ma che gli ex di mia moglie e tutti quelli che sono a conoscenza di questi passati amori mi considerano un perdente e cmq un uomo di poco valore ed incapace di trovare la giusta donna tra le vergini. Ho aspettato tanto tempo perché questa ossessione sparisse da sola sbagliandomi ed ora credo che sia molto tardi perché credo che ormai non c’è più tempo per ricostruire un rapporto di una coppia felice.

    • Giugno 24, 2018 alle 5:48 pm
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      Hai ragione

    • Luglio 23, 2018 alle 2:05 pm
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      Forse. Ma comunque è abbastanza giovane per liberarsi comunque da questa ossessione.

      L’idea che lei sia un perdente perché non ha trovato una donna tra le vergini è, per l’appunto, un’idea. E le idee sono come le lampadine: Si possono cambiare.

      A volte non da soli, ma si possono cambiare.

      Spero di non esser risultato inopportuno.

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